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Valentina Carlile Osteopata
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Cosa ci dice il dolore?



Prima di tutto occorre considerare che il dolore ‘capita’ per qualche motivo, non è un evento casuale. Il corpo lo sta esprimendo per qualche ragione e questa ragione è legittima. In quanto terapisti, ci dovremmo chiedere durante il trattamento 'Perché il corpo sta facendo questo?’ La prima cosa da dire è che la causa del dolore non è l’infiammazione. L’infiammazione è il risultato di un insulto. Se ci si taglia un dito, c'è dolore ed infiammazione. C’è stato un insulto, in questo caso il taglio, che è la vera causa di questo dolore. Tuttavia prendere degli antinfiammatori non è un rimedio per la causa, riducono solo l’infiammazione derivante dalla sottostante causa.

LA CAUSA DEL DOLORE PUÒ NON ESSERE NEL PUNTO ESATTO IN CUI È PERCEPITO Gli Osteopati sanno questa cosa. Ad esempio, irritazione della dura e del sistema nervoso autonomo possono essere fonti di forti dolori. Le cause di questo dolore possono non essere strutturali ma derivanti anche da carenze nutrizionali nella zona.

IL SISTEMA MUSCOLO-SCHELETRICO NON È SEPARATO DAGLI ALTRI SISTEMI Il sistema muscoloscheletrico fornisce importanti informazioni su cosa non sta andando e risponderà di riflesso a problemi di ogni altro tessuto. Quando un organo viene colpito da una patologia, incluso il non essere in una corretta posizione, allora, i muscoli che vi sono sopra, che lo circondano si contrarranno e renderanno quell’area sensibile. Gli Osteopati con la O maiuscola trattano tutte le strutture, non solo il sistema muscoloscheletrico. Inoltre, ci saranno cambi, variazioni muscoloscheletriche a livello dei segmenti spinali associati a quell’organo. Molti medici specialisti ritengono che i sistemi gastroenterico, cardiovascolare, ecc. non abbiano nulla a che fare l’un con l’altro, incluso il sistema munscoloscheletrico. Quest’ottica è un’assunto solo dei medici. Il sistema muscoloscheletrico può dirci dove può essere il problema, indipendentemente da quale tessuto si tratti.

SPESSO IL DOLORE NON È AVVERTITO DAL PAZIENTE Molti dolori sono avvertiti solo durante la palpazione. Questo non significa che il fastidio che è doloroso al tatto sia meno importante di quello attivamente sentito dal paziente. È proprio questo dolore stimolato durante la palpazione che può dare importanti informazioni su ciò che sta succedendo.

TUTTE LE STRUTTURE SONO IMPORTANTI Per gli uomini è importante categorizzare le cose in ordine di importanza. Molti terapisti trattano solo strutturalmente perché ritengono le 'strutture' più importanti di altri comparti (ad esempio visceri). Se si riconosce che siamo noi a fare queste classificazioni, allora possiamo realizzare che il corpo non si schematizza allo stesso modo. Possiamo dire che un dito è meno importante dei polmoni perché possiamo vivere con un dito amputato. Quando attaccato, il corpo non tratta il dito come una struttura inferiore di minore importanza rispetto ad altre strutture.

ANCHE LE STRUTTURE PIÙ PICCOLE POSSONO DARE DOLORE L'intera comunità medica ritiene che il dolore possa provenire soltanto da strutture che compaiono in Rx o in RMN. Questo però è un chiaro segnale che il dolore non è basato sull'evidenza.

Esempio: supponiamo che un paziente venga per un dolore al processo coracoideo della spalla. Si può pensare che possa trattarsi di una disfunzione strutturale nella gabbia toracica. Una colonna toracica con una cifosi molto pronunciata può variare il posizionamento delle scapole sulla gabbia toracica, generalmente spingendole in avanti. Strutturalmente un problema al torace ed il cambio d'orientamento della scapola possono portare un piccolo pettorale in stato di contrazione riflessa. La dolorabilità del piccolo pettorale può supportare questa ipotesi. Questo quindi può essere un motivo di dolore al processo coracoideo. Tuttavia, non ci si può fermare qui. Potremmo voler considerare lo stato del muscolo coracobrachiale e del capo corto del bicipite brachiale e la loro eventuale dolorabilità, cose queste che potremmo aspettarci di trovare. Una disfunzione del processo olecranico dell'ulna può provocare una contrazione del bicipite, che ancora una volta porta dolore al processo coracoideo. Inoltre è importante considerare l'influenza che può avere la clavicola sul processo coracoideo. Ci sono legamenti tra queste due strutture che possono diventare disfunzionali. In quest'ottica, è possibile verificare se c'è una disfunzione a carico dell'articolazione gleno-omerale che potete essere sicuri che ci sia, se c'è una scapola spinta in avanti. A volte la tensione del bicipite e del grande pettorale possono comprimere la testa dell'omero nella glena. Infine, si potrebbe pensare di valutare l'articolazione acromioclavicolare con la disfunzione della spalla, il che può avere effetto sul processo coracoideo, vista la vicinanza. Il trattamento di tutte queste strutture può dare sollievo al paziente, migliorando il range di mobilità. Tutto ciò però può a volte solo migliorare e non 'ripristinare' le condizioni del paziente, perché magari questo disturbo è correlato ad altre disfunzioni, non strutturali. Ad esempio, si consideri il sistema nervoso autonomo e l'influenza della dura su questo dolore, attraverso l'innervazione di determinati sistemi viscerali.

Avere una comprensione profonda e a 360 gradi del problema che si intende risolvere può aiutare nella soluzione di casi anche molto complessi.

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