Spasmi involontari dei muscoli laringei caratterizzano la disfonia spasmodica. Il suono che ne esce è rotto, stridente, strozzato ed impatta qualche parola fino a tutto l’eloquio.
I sintomi generalmente iniziano nel periodo 30-50 anni per lo più colpendo le donne.
La disfonia spasmodica può presentarsi in 3 forme:
Adduttoria: improvvisi spasmi involontari irrigidiscono e chiudono le corde vocali interferendo con l’onda mucosa e la produzione del suono. Lo stress può peggiorare gli spasmi che non si verificano sia nel sussurrare, che nel ridere, che nel canto, o in parlata in inspirazione o a voce alta.
Abduttoria: meno comune del precedente, è caratterizzato da spasmi involontari che innescano l’apertura delle corde vocali, impedendo così la produzione vocale e rendendo i suoni prodotti deboli, silenziosi, sussurrati. Anche in questo caso il problema non si verifica nel ridere e nel cantare.
Mista: è la più rara e si manifesta con sintomi appartenenti alle due categorie precedenti.
Si sa ancora poco su questo tipo di disfonia. Al momento si ritiene che il problema abbia
derivazione centrale, a livello dei gangli della base, ovvero a livello dell’area che coordina il
movimento muscolare. L’insorgenza può avvenire a seguito di influenza o raffreddore, a seguito di una lesione alla corda vocale, dopo uno sforzo in voce eccessivo e a seguito di stress.
L’esame endoscopico evidenzia i quadri disfunzionali. Possono essere presenti anche quadri
neurologici sottostanti.
La terapia è il Botox e l’obiettivo della cura è la riduzione dei sintomi del disturbo. La logopedia è
fondamentale per modificare alcuni engrammi espressivi scorretti. L’intervento manuale può
ridurre lo stato tensivo di alcuni tessuti laringei, perilaringei e del triangolo superiore che
accompagnano il disturbo.
Valentina Carlile - Osteopata esperta in Osteopatia applicata a disturbi di Voce e Linguaggio dal 2002. Per informazioni e prenotazioni visita la pagina Contatti
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