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Valentina Carlile Osteopata
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Autismo, Asperger, neuro-sviluppo ed inserimento nel mondo del lavoro


Autismo, Asperger, neuro-sviluppo ed inserimento nel mondo del lavoro

Il DSM, ovvero il criterio di riferimento degli psichiatri definisce un soggetto autistico, in presenza di deficit persistente nella comunicazione e nell’interazione sociale e di una stretta gamma di comportamenti e di interessi ripetitivi, resistenza ai cambiamenti, scarsa o eccessiva reattività a stimoli sensoriali.


Nei maschi il disturbo sembra manifestarsi 4 volte di più che nelle femmine e le donne con sindrome di Asperger sono addirittura 1 su 10. Uno dei motivi alla base di questa differenza numerica tra uomini e donne è che le bambine fin dall’infanzia dimostrano interessi stereotipati e intensi ma meno singolari e hanno una predisposizione maggiore alla ecolalia (ripetizione di parole) che può essere scambiata per precocità linguistica.


Alcuni studi sullo sviluppo cognitivo hanno evidenziato come, nell’età adolescenziale, ci sia ancora margine di miglioramento e potenziamento del QI, non è tardi, sia nei casi in cui l’esordio è sotto stabile ed è proseguito in maniera costante, sia nei casi in cui ci sia stato uno sviluppo iniziale con acquisizioni normali seguito da perdita delle stesse. A questo proposito diversi studi hanno evidenziato come, l’inserimento scolare di questi soggetti in strutture “normali’ rispetto a strutture dedicate, favorisca il miglioramento neuro-cognitivo, pur con l’affiancamento di un educatore dedicato, ciò perché l’immersione in un ambiente stimolante e protetto, vario, ricco, fornisce mezzi per adeguarsi alle diverse situazioni che si trovano anche nel mondo esterno.

Lo stesso discorso vale per i soggetti con Asperger, ovvero una condizione di autismo meno marcato, senza deficit intellettivi o del linguaggio.


Per quanto riguarda l’inserimento nel mondo del lavoro, la scelta viene fatta in base alle capacità e passioni del soggetto, che nello spettro autistico sono totalizzanti.


L’inserimento nell’ambiente comune porta comunque alti livelli di stress e di depressione, quindi occorre sempre predisporre un aiuto per questi pazienti che vanno più facilmente in burnout, anche hanno un buon funzionamento sociale ed eccellono in alcuni campi.



 


Valentina Carlile - Osteopata esperta in Osteopatia applicata a disturbi di Voce e Linguaggio dal 2002. Per informazioni e prenotazioni visita la pagina Contatti



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