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Valentina Carlile Osteopata
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I cinque sensi del bambino durante la gravidanza


I cinque sensi del bambino durante la gravidanza

Molte mamme chiedono come possano essere i cinque sensi alla nascita dei loro bimbi e se questi siano o meno innati. Primo elemento certo è che i cinque sensi abbiano un legame con il sistema nervoso centrale attraverso le terminazioni nervose. Luce, suoni, sapori e odori giungono a noi grazie a delle 'finestre' appositamente create per captare le sensazioni e permettere la comunicazione tra mondo esterno e mondo interno. La letteratura recente riporta articoli scientifici dimostranti la multisensorialità del feto e lo svilupparsi di questa in utero. Questo apprendimento uterino sarà responsabile del successivo sviluppo e modellamento a livello centrale che introdurrà il neonato al mondo esterno, in un vero e proprio percorso di apprendimento. Nell'uomo la maturazione di tutti i sistemi sensoriali avviene quasi completamente in utero.

Passiamo ora ad analizzare i cinque sensi uno per uno:

  • TATTO: Già all'ottava settimana sono presenti i recettori tattili nella zona intorno alla bocca. Questi recettori si estenderanno poi all'intero corpo nel giro di pochi mesi. Da alcuni test è emerso che alla decima settimana è già alta la sensibilità tattile della zona genitale, all'undicesima quella dei palmi delle mani, alla dodicesima quella delle piante dei piedi. Queste aree, anche nell'adulto, mantengono un numero di recettori sensoriali più elevati rispetto ad altre parti del corpo. Il feto fa i primi esperimenti tattili attraverso la lieve contrazione delle pareti uterine e la presenza del liquido amniotico. Alla trentaduesima settimana tutto il corpo mostra reazioni agli stimoli tattili.

  • GUSTO: Intorno alla decima settimana il feto inizia a bere il liquido amniotico, percependone costantemente il sapore; la deglutizione è presente e aiuta, come un massaggio, a formare il cranio. Gli organi gustativi sembrano maturi alla quattordicesima settimana. Alla sedicesima settimana, con le prime deglutizioni, il feto inizierà a mettere in funzione l'apparato digerente e la capacità di riassorbire l'acqua a livello intestinale. Si è visto ecograficamente che in relazione alla presenza o meno di sostanze dolci o amare nel liquido amniotico varia la quantità di liquido amniotico ingoiato. Questo è stato riscontrabile introducendo proprio nel liquido queste e, quando le sostanze erano dolci, il feto compiva movimenti di suzione e deglutizione, mentre, quando invece erano amare o acide, faceva smorfie e tentativi di chiusura della bocca. Tutti questi momenti 'degustativi' lo prepareranno a riconoscere il latte materno, che ha sapore e odore simili al liquido amniotico.

  • OLFATTO: Si è visto solo qualche anno fa che il piccolo sperimenta l'odorato dai vari composti chimici che possono attraversare la placenta, raggiungere la cavità amniotica e venire a contatto con le sue cavità orali, nasali e faringee. Recenti scoperte evidenziano che l'apparato olfattivo si sviluppa tra le undici e le quindici settimane. Il piccolo è immerso in un ambiente ricco di stimoli olfattivi provenienti dal cibo di cui si nutre la mamma e dall'ambiente in cui si muove. Solo qualche ora prima della nascita la mucosa nasale si adatta alla fase aerea e alla nascita, il neonato, guidato dall'odore della pelle, raggiunge il capezzolo. Il riconoscimento degli stimoli olfattivi sperimentati in utero (odori simili tra liquido e latte materno) spiega l'attrazione dei neonati per l'odore del latte materno, benché non ne abbiano avuto precedente esperienza.

  • UDITO: L'ambiente uterino è ricco di suoni ovattati, profondi e ritmici, provenienti dal corpo materno. Il feto riceve molti stimoli uditivi: il battito cardiaco della mamma, la sua voce, il passaggio del cibo nel tubo digerente, i rumori dell'ambiente; sente le voci 'esterne' e reagisce in maniera differente a toni differenti: quando questi sono forti, il ritmo del respiro si modifica, gli arti si agitano, il suo battito cardiaco accelera. Se il feto sente una musica tranquilla entra in uno stato di rilassamento, i suoi movimenti si calmano, la frequenza cardiaca diminuisce. Ogni esperienza verrà memorizzata e farà parte del suo vissuto. Nello sviluppo dell'apparato uditivo, la coclea è già formata a otto settimane, i recettori cominciano a differenziarsi a dieci settimane e al sesto mese l'intera struttura uditiva è creata. A ventisette settimane è presente la capacità di discriminazione tra suoni diversi, le basi del linguaggio vengono appresi grazie all'esposizione sonora prenatale. Da questo momento il feto è in grado di reagire a una notevole gamma di frequenze e di orientare la testa verso la fonte del suono. L'adattamento vestibolare è molto delicato ed è correlato alla comparsa della gravità e ai numerosi stimoli provocati dalla minor pressione circostante. Le orecchie, oltre ad essere gli organi dell'udito, contengono le strutture che provvedono all'equilibrio e all'orientamento nello spazio. Sembra che il feto si abitui non solo all'intensità del rumore ma anche alla sua specificità. La voce materna, ad esempio, avendo anche una risonanza interna, viene percepita e riconosciuta meglio rispetto alle altre anche dopo la nascita.

  • VISTA: Alla nascita, la vista è sviluppata tanto da consentire la messa a fuoco di oggetti posti davanti al viso del neonato alla distanza di 20cm. I movimenti degli occhi saranno coordinati e questo permetterà al neonato di vedere le cose in tre dimensioni e non piatte. Gli occhi si formano già a sette settimane dal concepimento e dopo dieci sono presenti i nervi ottici che li collegano alle vie centrali. Al termine dell'ottava settimana l'occhio ha forma ovale, le palpebre si sono appena formate e compaiono i primi pigmenti dell'iride. Al settimo mese il feto tiene le palpebre aperte e poco prima sembra essere comunque in grado di localizzare gli stimoli visivi mostrando di reagire, con accelerazioni della frequenza cardiaca, a fasci di luce proiettati sull'addome materno. Alla fine del secondo mese di gravidanza gli occhi sono perfettamente visibili e cominciano a muoversi in modo ancora incompleto. L'acuità visiva non è buona fino ai quattro/sei mesi di vita.



 

Valentina Carlile - Osteopata esperta in Osteopatia applicata a disturbi di Voce e Linguaggio dal 2002. Per informazioni e prenotazioni visita la pagina Contatti




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