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Valentina Carlile Osteopata
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Osteopatia e balbuzie: storia di R.



Milano, 18 Febbraio 2014 - Tutto è iniziato il 20 maggio 2013 quando L. è venuta in studio e casualmente si è finito col parlare dei miei ‘lavori’ sui problemi vocali. Nello specifico poi mi è stato chiesto se io potessi fare qualcosa per la balbuzie perché suo nipote R. di ormai 19 anni ne soffriva in maniera davvero importante. Io le ho parlato delle correlazioni esistenti con determinate patologie respiratorie neonatali e perineonatali. Lei mi ha risposto che non le risultava niente di tutto ciò e che avrebbe chiesto ai genitori di R. Beh già in serata mi ha mandato una mail in cui scriveva di aver parlato con i familiari e di aver saputo della nascita di R. con parto cesareo dieci giorni dopo il termine perché ‘La madre non ha mai avuto le contrazioni, quindi le hanno fatto il cesario. Il feto e' nato in sofferenza perché' il liquido amniotico era verde. Lui è stato messo in incubatrice per qualche giorno perche' non respirava bene dal naso ed era pieno di liquido e muco, e’ stato intubato per eliminare questa schifezza.’ Beh a questo punto si è voluto provare con i trattamenti osteopatici e il percorso è stato impostato a partire dal 20 giugno 2013, data in cui è stata fatta la prima visita ed il primo trattamento. Tutti i parametri alterati che ho sempre riscontrato nei pazienti balbuzienti erano presenti anche in lui. La prima seduta è stata particolare anche perché, trattandosi di un paziente adulto e quindi con giù una sua assimilazione emotiva del disturbo ed un trascorso terapeutico classico logopedico, portato avanti per molto e molto tempo senza risultato, c’era abbastanza scetticismo e sconforto. Dopo questa seduta è seguito un periodo di stacco dovuto alle ferie estive del ragazzo ed una ripresa dei trattamenti il giorno 15 ottobre 2013. Ieri, 17 febbraio 2014 R. è venuto per l’ultima volta (6 sedute più il controllo), ormai parla serenamente e si relaziona tranquillamente ed in maniera fluente con i suoi coetanei, professori universitari, estranei. Lo ringrazio molto per avermi dato la possibilità di crescere ulteriormente cercando di aiutarlo.

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