Alcune donne si chiedono se possa essere un problema esibirsi durante la gravidanza e, come questa influenzi tono, respirazione e resistenza vocale, e se sia possibile o meno produrre una voce valida durante la gravidanza.
Ebbene, cantare in gravidanza è sicuro e salutare anche se magari richiede modifiche di repertorio o di planning e, per un’Artista, è sempre meglio non staccarsi dall’attività per tutto questo tempo, per non trovarsi poi fuori forma al termine dei nove mesi.
Cantare aumenta la circolazione dell'ossigeno, fa bene al sistema circolatorio, che a sua volta fa bene a quello del bambino, abbassa la frequenza cardiaca e diminuisce la pressione sanguigna e può aiutare a rafforzare il sistema immunitario. Rilascia endorfine, che sono degli stimolanti naturali dell'umore e antistress. Dal momento che il feto è confortato dai suoni musicali della voce della madre, anche il canto avrà un effetto rilassante su di lui, sia durante la gravidanza che dopo la nascita.
Quello che non viene in genere consigliato, è di iniziare proprio in questo periodo un percorso di tecnica dal momento che i cambiamenti corporei porranno dei limiti anche nella respirazione.
A seconda della fase della gravidanza, può esserci un impatto sul sostegno della voce, sia in voce parlata che in voce cantata. Le dimensioni e l'altezza dell'utero e del feto possono rendere difficile, se non impossibile, consentire il libero movimento del diaframma e l'espansione dei polmoni e dell'addome; ci sarà quindi un ritorno alla respirazione toracica, in questo periodo assolutamente fisiologica.
I muscoli che supportano la respirazione, in particolare i muscoli addominali, perdono gradualmente la loro tonicità e diventano sempre più separati e lassi man mano che la pancia aumenta di dimensioni. È comune che questa lassità muscolare peggiori anche con ogni gravidanza successiva.
Ciò potrebbe rendere più difficile affrontare esercizi di canto più impegnativi che richiedono maggiore resistenza e supporto, come frasi vocali più lunghe in tessiture più alte o "belting".
Essere in buone condizioni fisiche e avere un core forte prima di una gravidanza, così come rimettere in forma i muscoli il più presto possibile dopo il parto, può aiutare. Naturalmente, gli ormoni della gravidanza stimolano il centro respiratorio ad aumentare la frequenza e la profondità dei respiri, il che potrebbe dare alla donna la sensazione di respirare affannosamente e di essere spesso senza fiato, o persino stordita e frastornata. Questi ormoni “gonfiano” anche i capillari delle vie respiratorie e altri capillari nel corpo e rilassano i muscoli dei polmoni, i bronchi e altri muscoli che possono influenzare il supporto respiratorio.
Il sollievo da questa mancanza di respiro spesso si verifica quando il bambino scende più in basso nella pelvi. Questo "impegno" di solito si verifica due o tre settimane prima del parto nelle prime gravidanze, ma in genere non fino all'inizio del travaglio nelle gravidanze successive. Nel frattempo, un'adeguata idratazione ed esercizio fisico possono aiutare ad alleviare parte di questa mancanza di respiro.
Molte donne incinte lamentano un eccesso di muco che porta a congestione nasale o dei seni nasali, naso che cola, starnuti, tosse o gocciolamento retronasale. Questa condizione, che si verifica in circa il 20-30% delle donne incinte, si ritiene sia causata dagli ormoni della gravidanza ed è chiamata rinite gravidica. La rinite gravidica si verifica quando le vie nasali si irritano e si infiammano durante la gravidanza, e non è dovuta ad allergeni o tossine ambientali o al comune raffreddore. Questo muco abbondante può rendere difficile la respirazione, soprattutto durante il sonno, ma anche durante le attività canore. I sintomi della rinite gravidica di solito si risolvono da soli entro due settimane dal travaglio e dal parto, poiché l'equilibrio ormonale del corpo inizia a ristabilirsi. Nel frattempo, la cantante può provare ad alleviare alcuni dei suoi sintomi. Può provare l'irrigazione nasale con soluzione salina, antistaminici (se approvati dal suo medico) o decongestionanti orali (con il consenso del medico). Altri rimedi non medicinali includono il mantenimento di una buona idratazione (ad esempio, bevendo molta acqua ed evitando la caffeina) e livelli di umidità adeguati in casa per evitare che il muco diventi eccessivamente denso, evitando irritanti ambientali come il fumo di sigaretta, dormire con la testa sollevata e fare esercizio.
Valentina Carlile - Osteopata esperta in Osteopatia applicata a disturbi di Voce e Linguaggio dal 2002. Per informazioni e prenotazioni visita la pagina Contatti
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