Una delle acquisizioni fondamentali di un cantante professionista o un attore è la conoscenza di cosa può fare senza rischi per il sistema vocale. C’è ormai consenso generale nel ritenere che parlare o cantare al di fuori di un determinato range o di una determinata intensità sia potenzialmente rischioso. La letteratura è piena di pubblicazioni riguardanti la formazione di noduli cordali, ulcere da contatto, edema ed altri disturbi causati da ‘uso eccessivo o abuso della voce’.
Se un ‘ruolo’ (brano musicale o testo recitato) è vocalmente impegnativo e va un po’ oltre le capacità vocali del Performer la tendenza generale è di ‘tentarlo’ col rischio però che la voce possa essere danneggiato nel processo.
Ad oggi è possibile determinare abbastanza bene quale sia la frequenza fondamentale e il range vocale di un Artista, cosa questa che permetterebbe all’esecutore di evitare comportamenti potenzialmente lesivi.
L'obiettivo clinico è tentare di definire la potenza massima e minima della voce, in modo da poter definire il meglio possibile quello che può essere prodotto in modo sicuro da un Performer.
La collaborazione di un Foniatra con un Osteopata, in questo caso aiuterebbe a valutare quanto un determinato range vocale sia imputabile a dei limiti fisiologici dell’Artista piuttosto a delle limitazioni funzionali a livello biomeccanico. Nella seconda ipotesi l’Osteopata, attraverso il trattamento osteopatico e le sue capacità di biostimolazione e ripristino della fisiologica funzionalità permetterebbe di ‘recuperare margine’ vocale prezioso per ogni Artista. Il Foniatra dovrebbe ‘rimisurare’ il range al termine del lavoro eseguito dall’Osteopata.
Riporto un simpatico aneddoto. Un Artista tempo fa mi ha contatta chiedendo ‘Senti ma è vero che se mi tratti aumento di un ottava?’. Beh… No! Non si aumenta il range di un’ottava (mi sto attrezzando per i miracoli!!!) ma sicuramente si migliora la qualità e la potenza espressiva, ovviamente nei limiti delle possibilità fisiche di ognuno!